La crisi che mette in difficoltà il singolo e i gruppi è rivelatrice di una trasmutazìone profonda del mondo
La rivoluzione industriale, ha profondamente modificato l’organizzazione socio-economica delle società. Da un mondo abitato da popoli che sono vissuti, per millenni, distanti tra di loro, si è passati, in pochi secoli, ad una società caratterizzata da una fitta rete di relazioni su scala mondiale. Oggi, la modernizzazione ha prodotto una società urbana fortemente specializzata che vive e cresce grazie agli scambi,
ma i contatti tra stati e culture diversi sembrano accentuare le incomprensioni e i disagi tra popolazioni anziché smussarli.
Disparità crescente tra ricchi e poveri, denutrizione, miseria, tensioni politiche, inquinamento, sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali sono di fatto il vero volto di questa società materiale.
Tuttavia, la crisi in cui versa non è soltanto un ostacolo, ma anche un'opportunità. Viviamo infatti in un mondo in cui le persone e i popoli sono sempre più a stretto contatto. Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione e.di trasporto favoriscono la mobilità della gente, come pure la diffusione e il confronto delle idee. Inoltre. con la modernizzazione,
le società umane hanno raggiunto un livello tecnico che potrebbe permettersi di soddisfare degnamente i bisogni fondamentali di tutti gli esseri umani e di liberarli progressivamente4a un lavoro eccessivo e degradante. L'umanità potrebbe quindi vivere una trasformazione apparentemente senza precedenti, tale da far sentire
ogni persona "cittadino del mondo", parte integrante della "nazione umana" e del genere umano In seno alla natura.
E' importante riconoscere che in una società come la nostra, caratterizzata da un. tessuto .di relazioni che raggiunge dimensioni planetarie, ogni individuo è un elemento significativo. che può partecipare alla costruzione di questo nuovo mondo, se riesce a identificare e se vuole utilizzare gli strumenti e le risorse di cui realmente dispone.
E' interessante constatare come studi realizzati su organismi viventi e su sistemi complessi abbiano messo in evidenza che
le trasformazioni nella natura sono legate a fasi di crisi (ad esempio nel caso del bruco che diventa farfalla).
I gravi squilibri che osserviamo oggi nel mondo sono dunque segni di una trasformazione globale? Se così fosse
appare anacronistico l'atteggiamento dell' uomo che tende invece ad aggrapparsi a false sicurezze, a resistere al cambiamento frenando così tale trasformazione.
Spesso, infatti, di fronte alla complessità ed alla gravità dei problemi della nostra società il singolo vive un senso d'impotenza e di paura, che lo spinge all'evasione e al disimpegno.
La crisi invece richiede disponibilità al cambiamento, lavorando per mantenere viva in noi e negli altri la visione positiva. La comprensione della crisi ci può aiutare a riconoscere l'importanza della partecipazione di ogni essere umano alla gestazione e alla nascita di un nuovo mondo. L"isolamento e la solitudine sono tuttavia soltanto apparenti. Man mano che si procede in questo cammino, gli strumenti utili al superamento della crisi si moltiplicano.
La forza delle nuove visioni scientifiche dell'universo
L'evoluzione recente della scienza rafforza e precisa le indicazioni etiche presenti in tutte le tradizioni di saggezza nel mondo.
Scienziati di vari ambiti disciplinari, dalla fisica alla biologia, che hanno studiato il cuore della materia e i principi che guidano la sua organizzazione, presentano una visione dell'universo sorprendente: l'universo è partecipativo. Ogni fatto ogni situazione, ogni contesto esistenziale, ogni momento della vita quotidiana influenza, in modo complessivo, la totalità del cosmo. Secondo questa visione l'universo è caratterizzato dalla interfusione onnipresente: questo principio rivela che gli esseri viventi nella natura sono in relazione continua al di là della separazione apparente. Con questa visione dell'universo, la realtà interiore e esteriore sembrano convivere in interazione continua.. Si assiste così a un riconoscimento crescente dell'importanza della coscienza nella trasformazione del mondo..
La coscienza non è un fenomeno isolato nel nostro corpo, ma è energia che si diffonde, è una forza formatrice e trasformatrice.
La complessità e l'importanza della nostra partecipazione alla creazione e alla trasformazione della realtà individuale e collettiva ci è indicata con vigore da queste considerazioni del fisico
David Bohm: "La frammentazione del mondo in città, religioni, sistemi politici, conflitti sotto forma di guerra, di violenza generale fratricida, ecc è la realtà. L'unità è soltanto un ideale verso cui forse dovremmo tendere”
Sarebbe invece più opportuno esprimersi così: l'unità e la pienezza sono reali e la frammentazione è la risposta reazione di questa totalità all'azione dell'essere umano guidata da una percezione illusoria, che risulta dal pensiero frammentario e separativo.
In altri termini, è proprio perché la realtà è una totalità unita che l'essere umano, con il suo atteggiamento separativo, otterrà una risposta corrispondente.
Un altro aspetto essenziale di questa visione del mondo è l'importanza attribuita ad ogni singolo essere vivente. Usando una metafora, si può immaginare che gli esseri viventi siano le cellule di grandi organismi come la terra e la natura. Ogni persona è un essere originale, chiamato a scoprire la sua identità unica e ad esprimere liberamente con gli altri le sue qualità come i colori dell'arcobaleno, che combinandosi, producono la luce bianca, o come i suoni, che avvicinandosi per affinità, generano l'armonia.
Questo è il principio dell'autonomia al servizio della complementarietà, l'unità nella diversità.
A questo proposito, nel suo libro
"Eloge de la différence", il noto biologo Albert Jacquard si esprime in questi termini:
"E' essenziale riconoscere che l'altro è prezioso per ognuno di noi proprio perché è diverso. Non si tratta qui di un' opzione morale gratuita o di una religione rivelata, ma è la lezione che ci da la genetica".
L'ascolto attento,
l'accettazione dell'altro nella sua unicità, è un'opportunità di arricchimento e di crescita.
Ognuno conta - Tutto conta
Alla luce dei principi dell’interfusione universale e dell'unità nella diversità, la nostra possibile partecipa zione alla crisi del mondo assume una portata sempre più ampia. Questa visione dell’universo ci può incoraggiare a realizzare un lavoro continuo a tutti i livelli della nostra vita quotidiana. Un rapporto più armonioso nei confronti degli altri, dell’umanità della terra e di tutta la natura cresce e si sviluppa non soltanto mediante le nostre parole e le nostre azioni, ma inizia nei nostri pensieri.
Possiamo preparare e realizzare una società più giusta e rispettosa nei confronti della natura sviluppando la qualità della nostra vita interiore. La crisi del mondo è anche la nostra crisi; il dolore diffuso sulla terra è sempre presente nei nostri cuori, la violenza si riflette nella nostra vita quotidiana, nella nostra chiusura nei confronti degli altri, ma è pure vero che noi possiamo trasmutare questa violenza in armonia a partire dal nostro essere.. Questa armonia è un seme che porta frutti ovunque sulla terra, mediante questa rete di rapporti che ci lega continuamente interiormente ed esteriormente.
Secondo le concezioni scientifiche emergenti, l'armonizzazione del pensiero e lo sviluppo delle connessioni "interiori" è un contributo fondamentale alla trasformazione della vita esteriore della società mondiale nascente: è questa una proposta di lavoro individuale e collettiva di prima importanza.
Semi di vita
Proprio di questo nuovo pensiero scientifico costituisce una delle basi rivelatrici dell’avvento di una nuova era; è l'espressione della fioritura di una intelligenza al servizio dell'amore. Ci può aiutare a capire che la separazione e la frammentazione generatrici di conflitti sono il risultato del nostro atteggiamento quotidiano nei confronti dell'umanità e della natura. La scelta dell'apertura e del dialogo con l'universo è la nostra libertà; possiamo imparare e esercitare l'arte della comprensione amorevole nella nostra vita quotidiana che fa affluire in noi e negli altri il
nutrimento sottile della reciprocità.
Nuove forme di organizzazione dell’umanità già si delineano pur essendo invisibili e i salti qualitativi possono manifestarsi improvvisamente. All'inizio della primavera i germi della vita che annunciano un.nuovo ciclo esistenziale della natura sono ancora piccoli e sommersi dalle foglie secche e dalle erbe vecchie e rattrappite che rappresentano le scorie dell' esperienza del ciclo precedente. Le piccole piantine sono rese invisibili da tali scorie e persino protette da tali scorie, ma bastano le prime piogge fertilizzanti e l' intensificazione del calore primaverile a macerare le scorie che ritornano alla terra nutrendola.
La fioritura del nuovo ciclo appare così, in modo repentino, già sviluppata e rigogliosa.
* Assistente al Dipartimento di Geografia del!Università di Ginevra ed insegnante alla scuola magistrale. Attualmente vive presso Locarno.
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