Le cose sono unite da legami invisibili, non si può cogliere un fiore senza turbare una stella - Albert Einstein

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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INTERVISTA AD UN MAESTRO ANDINO


Anton Ponce De Leon Paiva 
 
Intervista a cura di Carla Caporale e Benito Lusenti

Come raramente ho potuto constatare, e ciò unicamente in persone che potrei solo definire "sante", di fronte ad Anton Ponce, sono stata pacificamente coinvolta in una specie di serenità senza tempo, fatta di semplice solidità.
 
Mi venne detto di questo maestro andino da Benito Lusenti nel marzo '99. Nella mia vita, un po' per mio interesse e percorso personale e un po' per la mia attività di giornalista, avevo conosciuto una miriade di "maestri", specie quelli della cosiddetta "nuova era". Di tutti, o quasi, mi era rimasto impresso un certo fare da "prima donna" nell'esibirsi, e al contempo un'estrema attenzione alla questione denaro che oggi, guarda caso, non sembra più essere considerata "vile" ma proprio da loro, novelli guru di questa nostra nuova società, esaltata al livello di reale professionalità. Ovvio che di spirituale, nonostante ciò che acclamavano, mi lasciavano ben poco.
 
Non volevo però farmi fermare dai pregiudizi, così ho deciso di conoscere l'ennesimo "maestro" della mia carriera professionale. Per una serie di disguidi non ci siamo incontrati in redazione ma a casa mia, che era più comodo per loro. Infatti sarebbero arrivati da Modena: Benito che guidava l'auto, la sua compagna Claudia, Anton Ponce e la moglie.
 
Come raramente ho potuto constatare, e ciò unicamente in persone che potrei solo definire "sante", di fronte ad Anton Ponce, sono stata pacificamente coinvolta in una specie di serenità senza tempo, fatta di semplice solidità. Mi sembrava di stare vicino a una "piccola montagna sacra", forte e connessa, carica di una energia solare ma mite, che mi faceva stare bene in me stessa e con il mondo. Lo spagnolo non è una lingua che parlo, tuttavia ascoltare Anton Ponce non necessitava di traduzione, perché lui mi entrava dentro e il significato mi raggiungeva, qualunque lingua avesse parlato. Per iniziare a entrare nel tema cominciai a chiedere spiegazioni sul simbolo che era riprodotto sul suo bigliettino da visita, che mi ricorda molto quello dei Rosacroce.
 
D: "Che cosa significa questo simbolo?"
R: "È un simbolo antichissimo degli Intic Churincuna. Intic Chrincuna sono due parole Kechua che significano Figli del Sole; i nostri Maestri sono gli unici eredi di questa conoscenza e cosmovisione e ci hanno in pratica ordinato di cominciare la funzione esterna di questa Fratellanza, a Samana Wasi, che è la nostra casa, dove abbiamo accolto 31 bambini abbandonati ed una anziana. Questa Fratellanza tanto segreta degli Intic Churincuna 25 anni fa è uscita allo scoperto, con un gruppo esterno che si chiama Hermandad Solar de los Intic Churincuna (H.S.I.CH.), Fratellanza Solare dei Figli del Sole."
 
D: "Che cosa era segreto?"
R: "Quello che era segreto era la H.S.I.CH."
 
D: "Ci può spiegare qualcosa di questa Fratellanza Solare?"
R: "Dobbiamo fare un po' di storia. È un gruppo che vive tuttora in una comunità sulle Ande peruviane, abbastanza vicino a Cusco, dove si nascosero migliaia di anni fa perché ci fu una persecuzione molto forte, prima da parte degli Incas, stiamo, infatti, parlando di una cultura preincaica, poi da parte degli spagnoli durante la loro invasione. Questi saggi, grandi Maestri, grandi conoscitori dell'uomo e della vita realizzarono in quella comunità una cerimonia molto importante in modo che nessuno li trovasse e disturbasse mai più, e da allora fino ad oggi vivono lì in pace.
 
Nessuno sa chi sono, vivono isolati fisicamente, tuttavia sono in contatto con tutte le comunità Kechua e con quello che noi chiamiamo civiltà. Sanno tutto quello che succede nel mondo, ma noi, nel mondo, non conosciamo quel luogo, quella comunità, che deve avere una cinquantina di famiglie non di più. Nei miei libri la chiamo comunità "A", per ovvie ragioni; infatti loro non vogliono che il mondo sappia dove si trovano, in modo nessuno li vada a disturbare. Se ne parlassimo, dopo aver scritto i libri, ci sarebbe una invasione turistica, terribile per loro. Perciò non dico dove è il luogo e neanche il nome della comunità, semplicemente la chiamo comunità "A".
 
Loro cominciarono a lavorare migliaia di anni fa con un messaggio spirituale che arrivava da Lemuria. Lemuria era un continente molto grande che esercitava la sua influenza dalla California al Cile. Tutti questi Paesi, oggi, hanno ancora un qualcosa di Lemuriano in sé. Vennero dei grandi saggi da Lemuria, che si installarono vicino al Lago Titicaca, che significa "puma di pietra". In effetti il lago ha la forma di un puma che sta per afferrare una lepre; ci si è accorti da poco di ciò, grazie ai satelliti e le scoperte scientifiche, e ci si è chiesto come potessero sapere, quegli antichi peruviani, che il lago avesse questa forma di puma!
 
Ci sono molti interrogativi che la scienza si pone quando legge i miei libri; storici, antropologi, archeologi e ricercatori che non hanno avuto la possibilità che ho avuto io non credono che esista un movimento spirituale tanto grande sulle Ande."
 
D: "Quanto grande?"
R: "Grande come espansione spirituale, non come territorio; è il messaggio spirituale che è molto grande e che differisce per molti aspetti dalle religioni. Come abbiamo detto, dovettero effettuare delle cerimonie speciali perché nessuno li trovasse e disturbasse. Gli spagnoli che arrivarono in America, e che pensavano di trovare popoli selvaggi, restarono sorpresi quando iniziarono ad ascoltare questa filosofia di vita. Questa conoscenza avrebbe potuto far crollare le fondamenta di quello che loro portavano in America. C'è un concetto molto grande di ciò che è Dio e di ciò che è l'uomo, e questo è rappresentato nel simbolo. I siti archeologici che sono tuttora nelle vicinanze di Cusco, che sono santuari e non fortezze o costruzioni militari come molti storici hanno definito, in quanto non sanno cosa sono, sono grandi centri religiosi dove venivano venerati Dio e la Natura. Lì troviamo monumenti dedicati all'Acqua, all'Aria, alla Terra; Pachamama è una parola Kechua che è stata universalizzata e tutto il mondo sa cosa è.
 
Si pensa sempre che Dio abbia forma umana, cioè l'uomo ha umanizzato Dio; in questa tradizione Dio è rappresentato con un cerchio, e questo simbolo (della Fratellanza Solare N.d.t.) lo troviamo in quei siti archeologici, ma i vari simboli non sono sempre tutti insieme: c'è un cerchio lavorato in altorilievo in pietra, c'è un quadrato da un'altra parte, un cubo, un triangolo da un'altra parte ancora e troviamo anche un cerchio con un altro cerchio più piccolo, cosa significa ciò? È il concetto di Dio che non ha forma, è semplicemente Luce.
 
Il cerchio più piccolo è Dio manifestato. All'inizio Dio era immanifestato, era il Nulla, però il Nulla non è assenza, è inizio. Ci sono pietre circolari con un altro cerchio dentro o una protuberanza al centro che rappresenta il Dio manifestato. Non ne parlerò in dettaglio ma, sintetizzando, la tradizione dice che quando Lui per amore si manifestò, esalò per creare e creando usò i quattro elementi: terra, Acqua, Aria e Fuoco, però vide che ciò non aveva vita e ci mise parte di se stesso, e questo viene rappresentato dal triangolo, la parte più sottile dell'uomo; tutto ciò si manifestò nell'etere che è il quinto elemento. Questa parte ci ricorda la nostra personalità e ci ricorda anche ciò che siamo, perché l'uomo è una unità duale: una parte di noi è molto importante ed è ciò che siamo realmente, mentre la parte esterna è composta da tutti questi elementi dove risiede la nostra personalità.
 
Questo simbolo non è nostro esclusivo però noi lo usiamo come simbolo della Hermandad Solar e di Samana Wasi, che significa la Casa del Riposo, Casa della Pace, Casa dell'Armonia.
 
Voglio dire qualcosa che è interessante. Ci sono parole sanscrite che esistono in kechua. Noi diciamo come ipotesi, in accordo con la conoscenza ricevuta da quei Maestri, che la lingua kechua, insieme all'aimara, un'altra lingua sorella, sia la madre e l'origine di tutti gli idiomi sulla Terra. Questa non è la mia opinione, così dicono i Maestri, io non ci credevo fino a che non arrivarono nelle mie mani due libri molto interessanti di due filologi americani, uno ecuadoriano, l'altro boliviano, che, senza conoscersi a vicenda, hanno dedicato 30-40 anni della loro vita allo studio delle lingue, arrivando alla stessa conclusione: il kechua e l'aimara, lingue andine, costituiscono una sola lingua madre di tutte le altre che esistono. Nel sanscrito, lingua antichissima, ci sono parole kechua: "samana" è una parola sanscrita, ma è anche kechua, il nome dell'India viene da Indi, che viene da Inti che è kechua; "Inti" è il Sole. Quei due hanno fatto uno studio molto scientifico, mettendo le parole kechua con la traduzione in inglese, tedesco e molte altre lingue, e si vede che ci sono radici kechua dappertutto. Affermando questo come ipotesi non pretendo assolutamente di essere creduto, l'importante è che sia motivo di ricerca, per degli ulteriori studi.
 
Noi della Hermandad Solar crediamo che la Storia verrà scritta tra poco. La storia ufficiale crediamo debba essere rivista perché ci sono moltissime cose da correggere. Lo stesso nome di America è sempre stato attribuito ad Amerigo Vespucci, ma mi pare che il nome Amerigo non esistesse in italiano a quell'epoca, mi dicono che era Alberico; comunque, nonostante tutta l'importanza che ha avuto questo navigatore, non credo fosse tanta da attribuire il suo nome a un continente intero; questo non per diminuire quello che ha fatto, in nessun modo. Nello studio che hanno fatto quei due filologi, Emeterio Villamil de Rada, boliviano e Hector Burgos Stone, ecuadoriano, che scrissero rispettivamente "Amaraka, Mondo senza Tempo" e "La lingua di Adamo", si dice che America viene da Amaraka, Amara significa immortale, "Ka" è Terra, la terra degli immortali, così si chiamava l'America.
 
Dall'antichità più remota e in molte leggende e miti di tutta la Terra si fa riferimento alla terra degli immortali. Quindi credo che si debbano fare delle ricerche su questo.
Noi diciamo sempre che la spiritualità è la madre della scienza, ma la scienza, essendo figlia, non la riconosce e non la accetta in nessun modo. La spiritualità ci da la possibilità di ricercare, occorre ricercare. Per me è una realtà, perché conosco questi Maestri, ho vissuto giorni con loro, so della saggezza che hanno e che è sorprendente; sono analfabeti, ma con una cultura immensa; come tutti i saggi si esprimono sempre in una forma molto semplice; quando la verità ci arriva semplicemente spesso non la accettiamo, non può essere così semplice! A noi umani piace complicare le cose e quindi ci complichiamo la vita.
 
Se la spiritualità indica molti aspetti che ci riguardano, come umani dovremmo indagare, non accettare qualcosa solo perché l'ha detto qualcuno, questo è importante.
Perciò crediamo che la Storia debba essere rivista, particolarmente penso che la Storia verrà scritta tra poco; forse le migrazioni non furono dall'Europa e dall'Asia verso l'America attraverso lo stretto di Bering, forse fu il contrario, i sudamericani passarono attraverso lo stretto di Bering agli altri continenti. Curiosamente la conoscenza spirituale in tutta la Terra è molto simile a quella andina. Molte volte nelle mie conferenze e seminari mi dicono: "Questo sembra il Tai-Chi!" oppure "Quello che lei dice, lo dice anche la Teosofia!" o molte altre scuole iniziatiche o religioni. C'è però una differenza tra i saggi andini e quelli di altri continenti: c'è sempre la coppia, la donna non sta dietro, è a fianco dell'uomo. La donna è tenuta molto in considerazione, l'uomo forse è il potere, ma la forza, l'equilibrio e l'armonia li dà la donna.
 
In tutte le leggende e i miti andini appaiono sempre tutti e due. La tradizione nostra dice che la città sacra Qosqo, che in kechua significa centro (Cuzco è il nome dato dagli spagnoli), fu fondata da Manco Ccapac e Mama Ocllo, due esseri molto saggi,che arrivarono lì con un seguito di saggi molto grande; quando fondarono la città Mama Ocllo inizia ad insegnare la conoscenza e la sua pratica a tutte le donne e Manco Ccapac insegna la conoscenza e la sua pratica agli uomini. Dico conoscenza e la sua pratica perché conoscere e sapere sono due parole sinonime secondo l'Accademia della Lingua Spagnola, però per noi, esotericamente e spiritualmente, non sono la stessa cosa. Conoscere è diverso da sapere. Conoscere è informarsi, è la parte teorica della conoscenza che è pericolosa se resta nel solo conoscere, deve trasformarsi in sapere. Come? Con la pratica, solo portando la conoscenza alla pratica, sapremo.
La conoscenza si trasforma in saggezza solo facendo; mettendo in pratica la conoscenza teorica, ci possiamo avvicinare alla saggezza, senza pretendere di essere saggi; inoltre la pratica ci da autorità. Sulla Terra purtroppo c'è molta gente che dice di essere spiritualista, crede di sapere perché conosce qualcosa, ma l'unica cosa che ha è informazione accumulata nel cervello. I Maestri chiamano questa gente "spiritualisti da scrivania"; la spiritualità è un atteggiamento di vita, è fare, è azione, l'unica maniera per dimostrare a noi stessi se stiamo o no avanzando nel cammino, il resto è teoria. Così nacque Samana Wasi.
 
Noi diciamo sempre che l'uomo è venuto sulla Terra per essere felice e questo è quello che c'era in America, l'uomo era felice, perché quei grandi saggi davano la conoscenza agli uomini e poi li mettevano immediatamente alla pratica; la conoscenza da sola è pericolosa perché rende vanitosi; uno crede di sapere in quanto ha letto tanto. No, tutto quello che ha è un accumulo di informazioni. Questa è la differenza con altri centri, non con tutti certamente, ci sono scuole iniziatiche, religioni che hanno portato alla pratica la conoscenza teorica della spiritualità e sono stati popoli felici, però la maggior parte no, e non hanno conosciuto realmente la felicità, uno dei motivi per cui siamo sulla Terra.
L'altro motivo è il servizio, parola che non esiste più nel dizionario di molta gente, che è tuttavia una delle ragioni principali per cui siamo qui. L'uomo deve servire, deve imparare a condividere. L'egoismo non è per niente positivo e per questo ci scontriamo sempre con tutti; l'uomo deve imparare a condividere quello che ha. Gli attaccamenti a cose, oggetti o persone sono pericolosi. Un'altra cosa che portiamo come messaggio è il distacco dalle cose; ciò che abbiamo imparato da questi saggi è molto semplice, ed è un messaggio col quale sono completamente identificato.
 
L'esperienza che ho avuto con questi saggi l'ho in parte descritta nel primo e nel secondo libro, altre cose usciranno successivamente. Lo scopo della mia prima visita in Italia, un Paese molto bello e romantico, è di portare il messaggio qui perché venga conosciuto. La presentazione del primo libro è stata fatta qualche giorno fa a Torino, grazie a Chicca Morone, è stata molto emotiva, non pensavo ci sarebbe stata tanta gente e due giornalisti che commentavano il libro. Questa è la missione che portiamo da tutte le parti e che è un aspetto molto importante, fondamentale. Tutti abbiamo una missione nella vita, generalmente ha a che fare col servizio, quindi dobbiamo scoprire cosa dobbiamo fare; nel nostro caso la missione è chiara, servire bambini e anziani abbandonati per recuperarli integralmente e perché siano in futuro persone di valore per la loro comunità; questo è il lavoro che stiamo realizzando in base a questa conoscenza."
 
D: "Può spiegare qualcosa di Lemuria?"
R: "Lemuria è un continente che esisteva nel Pacifico, uno dei continenti più grandi, enorme. Molto vicino al Nord America, dalle parti di San Francisco, California. Nel sud terminava praticamente in Antartide. Fu un popolo che cominciò ad avvicinarsi all'America, era un popolo molto spirituale e ciò non collima con quello che dicono alcuni ricercatori, i quali sostengono, non avendo tutte le informazioni, che il popolo lemuriano o di Mu, che è lo stesso, era molto arretrato, quasi a livello animale e non umano.
Io ho un'altra concezione che affermo ancora come ipotesi da verificare, ma con la quale mi identifico perché ho avuto la fortuna e l'onore di conoscere questi Maestri e dopo averli conosciuti e sapendo come sono non ho dubbi su ciò che dicono.
 
Loro assicurano che Mu fu il continente più grande, aveva influenze in America e Asia e nelle relazioni che ebbero con i popoli di quei luoghi portavano questa conoscenza. Per ragioni che non conosco seppero che il loro continente sarebbe scomparso; questo successe molte migliaia di anni fa, oltre 100 mila anni fa. A volte considerano Lemuria come 20-30 mila anni fa, ma è molto più antica. Siccome era gente che aveva raggiunto un livello spirituale molto elevato, decisero di emigrare verso l'Asia e verso l'America. Attraverso il Centro=America arrivarono ad Atlantide, lasciando li' la loro conoscenza, proseguendo poi verso il Mediterraneo e l'Egitto e anche qui lasciarono la loro conoscenza. Questo è più o meno quello che si conosce del loro percorso.
Si parla di un Mar Mediterraneo anche in Sud America, nella zona che è oggi Brasile e che aveva come litorale occidentale quello che oggi sono Perù, Bolivia. Ecuador, dove fiorirono grandi culture. Quindi sembra che attraversando il Pacifico arrivavano sulle Ande, le attraversavano ed erano in questo mare Mediterraneo sudamericano, lo attraversavano, risalivano l'Amazzonia e arrivavano nell'Atlantico e ad Atlantide, dove avevano relazioni, e da lì proseguivano fino all'Egitto. La loro influenza arrivò praticamente in tutto il Mondo.
 
Diciamo sempre che la verità è una sola, non ci sono due verità, una deve essere falsa! In qualsiasi aspetto, nella ricerca, negli affari, nello studio, nelle relazioni c'è una verità. Com'è il microcosmo, così è il macrocosmo; ciò che succede in piccolo qui, succede in grande nel cosmo. La conoscenza è una sola e arriva per vari canali alla Terra, quindi la conoscenza ha praticamente la stessa storia e si adegua perché i vari popoli la possano comprendere. Quindi il simbolismo, i miti, le leggende sono molto simili; forse col tempo si produrrà l'unicità che stiamo cercando, magari senza esserne molto coscienti; dobbiamo tornare all'unità.
 
La fisica quantica oggi, per mezzo della psicologia quantica, sta arrivando a ciò che dicono questi Maestri; già Krishnamurti disse molto semplicemente una verità
enorme, anche se in quel periodo non fu compreso, "Io sono il mondo", ma nessuno capì realmente. A volte prendiamo la conoscenza letteralmente, credo che si debba guardare un po' più in là di ciò che è scritto o ascoltare più in là di ciò che si dice, per trovare la verità che contiene. Per noi, i Lemuriani furono un popolo molto avanzato che lasciò la sua cultura su tutta la Terra, poi quel continente sprofonda e fiorisce Atlantide, che comincia ad avere influenza anche sui già affermati lemuriani. Atlantide è molto posteriore, poi anche loro se ne vanno.
 
Questa è più o meno la storia, molto riassunta, di cui parlano questi Maestri."
 
D: "Com'è arrivato in contatto con questo popolo di saggi?"
R: "Per mezzo di mio padre, che era loro grande amico, amico e discepolo di Yupanqui Puma, un Maestro e saggio che io conobbi quando avevo 7 anni, accompagnando mio padre in quella comunita'. Pero' mio padre non parlava mai di loro, mantenne sempre il silenzio, tanto che molta gente che conobbe mio padre mi diceva "Chi avrebbe mai creduto che tuo padre avesse questa conoscenza!""
 
D: "Come mai non ne parlò"?
R: "Era il suo accordo, lui apparteneva a quella Hermandad, però fuori non ne parlava; era anche una epoca difficile nella quale c'erano ancora persecuzioni; quindi era necessario mantenere il segreto. Così abbiamo imparato da loro la lealtà che purtroppo è un aspetto non molto conosciuto oggi! Credo che dobbiamo imparare dai cani che hanno una lealtà e una umiltà a tutta prova! Credo che la lealtà abbia fatto si che questa conoscenza si mantenesse in tutta la sua purezza per migliaia di anni fino ad oggi. Io ebbi l'onore di essere ricevuto ma solo grazie a mio padre, non per meriti miei, mio padre chiese loro di ricevermi e il loro incarico per me era di portare fuori questa conoscenza senza pero' dire dove loro sono; portare questa conoscenza nel mondo, soprattutto per la gente che si interessa a queste cose. Per questo portiamo il messaggio dappertutto."
 
D: "Che consiglio vuol dare ai lettori che vogliono cominciare un lavoro spirituale con se stessi?"
R: "Devono riflettere su se stessi, niente succede per caso, tutto ciò che succede nella nostra vita ha un motivo, occorre vedere qual è. È semplice ma non è facile, richiede un lavoro. Quindi quello che suggerisco alla gente è innanzitutto di chiedersi se si amano o no, perché purtroppo sembra che l'uomo abbia smesso di amarsi e ha reso la sua vita un disastro; siccome non si ama non ha cura di se stesso e finisce per provare rancore, odio; credo che sia importante che l'uomo rifletta e una delle prime domande che deve farsi è questa: mi amo?. Che ognuno si dia una risposta e magari abbia il coraggio di essere sincero con se stesso; a volte copriamo le cose e sembriamo quello che non siamo ma è tempo, ora, di essere e di fare. Credo che questo sia il messaggio più importante.
Noi siamo sicuri che se l'uomo prende coscienza della sua realtà, di quello che è, non di quello che sembra, può essere felice, può recuperare quello che ha perso. Pero' siccome non comprende queste cose, soffre; la mancanza di comprensione porta sofferenza, occorre comprendere per non soffrire. Questo messaggio è adesso molto importante e universale, ma non viene praticato.
La conoscenza di questi Maestri, nonostante il tempo, continua ad essere viva e molto attuale. Questa è un'altra ragione dei nostri viaggi, portiamo questo messaggio nelle conferenze e nei seminari e con questo, unitamente alla vendita dei libri, sosteniamo Samana Wasi; è l'unica possibilità perché non riceviamo aiuti dalle istituzioni; solo da persone che isolatamante ci sostengono. Quindi due ragioni importanti per i nostri viaggi , portare questo messaggio sconosciuto in Europa e raccogliere fondi per Samana Wasi."
 
D: "La gente che vuole venirvi a trovare può farlo?"
R: "Si, da anni riceviamo gente. Quest'anno (1999 n.d.t.) in settembre saranno 25 anni, è stata una sorpresa anche per me arrivarci!"

Per qualsiasi informazione sul prossimo viaggio di Anton Ponce de Leon in Italia e le date delle conferenze e dei seminari potete contattare Verdechiaro
 

Marzo 1999
 
 
 
 

 



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