Il giovane Amos Tutuola in Nigeria spedì il suo primo manoscritto a un indirizzo che aveva trovato su un annuncio apparso in un giornale locale. Con ulteriore passaggio, il manoscritto arrivò all’editore Faber and Faber: per questa via improbabile l’immortale spirito della favola tornava a parlare. Dylan Thomas riconobbe subito quel tono, quella meraviglia – e salutò il primo libro di Tutuola con una recensione entusiastica sull’«Observer». Da allora la letteratura, che oggi ama chinarsi a riflettere sulla favola ma ben poche favole riesce a creare, è accompagnata dalla voce di un amabile, imprendibile trickster, che continua a raccontarci le sue avventure nelle innumerevoli Città degli Spiriti, contrassegnate ciascuna, con deliziosa ironia, da un numero romano...