In questo terzo volume Osho illustra i sutra di Patanjali relativi a: sapere e ragionamento, samadhi, samadhi con e senza contemplazione, oggetti sottili di meditazione e energie sottili... con stupore ci si ritrova a portata di mano strumenti che si credeva proprietà di mistici d’eccezione, o di epoche "illuminate" d’altri tempi e di altri paesi.
Privo di qualsiasi esotismo, libero da arcaiche letture del mondo interiore, il discorso di Osho scivola in profondità nel cuore del lettore.
Osho traduce per la mente dell'uomo contemporaneo uno dei sentieri più genuini della ricerca interiore, lasciato da Patanjali 5.000 anni fa, e giunto a noi libero da corruzioni ma oscuro, a causa di un linguaggio sintetico oggi difficile da decodificare.
Con Osho diventa possibile l'ingresso in una sfera in cui dimora larga parte del nostro essere: prenderne coscienza diviene di per sé un processo evolutivo di incomparabile valore e bellezza.
Con quest'opera, grazie al lavoro combinato di due giganti dell'anima, prende forma un sentiero di vita infinitamente potente, sottile e vivificante, in grado di aprire il lettore a una vera e propria rivoluzione interiore.
Quest’opera è il terzo volume di una serie di dieci in via di pubblicazione.
Osho fa rifiorire il lavoro di Patanjali, ripulendo le metafore che la polvere del tempo ha distorto, rendendole inaccessibili.
Un esempio, Patanjali dice: "Allorchè l’attività della mente è sotto controllo..."
E Osho spiega: "La mente è un processo... non esiste, esistono solo pensieri vorticosi al punto da dare l’idea e la sensazione che lì dentro esista qualcosa, in quanto continuità.
Un pensiero affiora, e poi un altro e un altro ancora; è un processo inarrestabile, continuo.
L’intervallo tra l’uno e l’altro è così infinitesimale da risultarti impercettibile. Pertanto due pensieri risultano uniti, diventano un continuum.
Ed è a causa di quella continuità che tu pensi esista una mente."