Dove c'è amore, c'è visione.
Richard of St. Victor

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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L'arte di vivere


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COSA E' LA REALTA'
COSA E' LA REALTA' di Edoardo Conte

Che cos’è la realtà? La definizione di realtà che appare su Vikipedia recita: ”Il termine realtà deriva dal latino res, ovvero un oggetto materiale”. Sul vocabolario sta scritto: “Tutto ciò che esiste, sia come insieme di elementi, sia come singola cosa”. Si evince, dalle due definizioni, che è consuetudine intendere reale il mondo materiale o oggettivo e quindi irreale tutto ciò che non può essere visto, toccato, udito, gustato o annusato. Questo è il risultato di una visione materialistica della vita che si è imposta quando il pensiero Cartesiano è stato scelto come base per la costruzione della civiltà d’Occidente. Occorre tuttavia considerare che ciò che definiamo come oggettivo, ossia, il mondo fisico che ci circonda, dipende dalla percezione del nostro intelletto che elabora, all’interno del cervello, una visione soggettiva di quella oggettività. In altri termini, l’osservazione, ossia, il risultato della interazione tra l’osservatore e l’osservato, evidenzia non già una realtà oggettiva preesistente, bensì una visione del reale che è frutto di una elaborazione del pensiero dell’osservatore che, a sua volta, interagisce con ciò che percepisce come esterno alla sua mente. Continua...
IL SEGRETO DELLA SCIENZA PERDUTA DELLA PREGHIERA
IL SEGRETO DELLA SCIENZA PERDUTA DELLA PREGHIERA Quattrocento anni fa i grandi saggi della nazione Navajo, stanziata nei profondi deserti del sud-ovest americano, erano messi a dura prova dalla terra, dalla natura e dalle tribù confinanti. Attraverso le condizioni estreme che la siccità, il calore intenso e la carestia imponevano alle loro comunità, i Navajo si resero conto che sarebbe stato necessario fare appello al potere della sofferenza interiore per riuscire a sopportare le durissime condizioni esteriori imposte dalla vita. La loro sopravvivenza dipendeva proprio dal saper applicare quella lezione. Avendo compreso che le prove della vita li sospingevano ai limiti delle più intense sofferenze, i Navajo scoprirono che quelle sfide erano anche in grado di far emergere i loro maggiori punti di forza. La chiave della sopravvivenza consisteva nell’immergersi nelle lotte della vita, ma senza perdere se stessi durante l’esperienza. Avrebbero in pratica dovuto trovare una sorta di “àncora” – una convinzione che avrebbe dato a ciascuno la forza interiore necessaria per sopportare le prove – da aggiungere alla consapevolezza che ci sarebbero stati giorni migliori. Quel luogo interiore di potere conferì loro la fiducia necessaria per poter correre dei rischi, cambiare la loro vita e dare un significato al loro mondo. Continua...
SIMONE WEIL E LA SVENTURA
SIMONE WEIL E LA SVENTURA
"Il grande enigma della vita umana non e' la sofferenza, e' la sventura", scrive Simone Weil. Il termine francese malheur, sventura, e' difficile da rendere in italiano: esso indica sia il male che capita, l'ora del male, cioe' la sofferenza vera e propria, sia l'augurio del male - il nostro "malaugurio" -, cioe' il disprezzo sociale, lo sguardo di disistima dell'altro, uno sguardo che viene interiorizzato dallo sventurato tanto che egli arriva a disprezzare se stesso. Con questo duplice contrassegno, di sofferenza e di degradazione sociale, la sventura imprime nell'anima il marchio della schiavitu' e colloca lo sventurato nel punto della creazione il piu' lontano possibile da Dio: e' l'inferno su questa terra, e chiunque abbia provocato una sofferenza cosi' grande, a causa di guerre, crimini, conquiste, porta la responsabilita' di un male irrimediabile. Tuttavia la sventura, proprio in quanto scaglia l'essere umano nel punto piu' lontano da Dio, lo getta esattamente ai piedi della croce: se, proprio in questa condizione di sofferenza e di avvilimento interiore, l'anima conserva ancora la capacita' d'amare, quel varco infinitamente piccolo tenuto aperto dall'amore sara' una fessura sufficiente da consentire a Dio di raggiungerla. Continua...
DELLO SPIRITUALE NELL'ARTE
DELLO SPIRITUALE NELL'ARTE di W. Kandinsky
La pittura: l'effetto del colore
I sei colori che, suddivisi in coppie, formano tre grandi contrasti, ci si presentano nella forma di un grande cerchio, come un serpente che si morde la coda (il simbolo dell'infinità e dell'eternità). A destra e a sinistra sono le due grandi possibilità del silenzio: il silenzio della morte e il silenzio della nascita (si veda la tabella III).
È chiaro che tutte le caratterizzazioni introdotte per questi colori semplici sono provvisorie e grossolane. Tali sono anche i sentimenti che sono stati introdotti per caratterizzare i colori (come gioia, mestizia ecc.). Questi sentimenti sono anch'essi solo stati materiali dell'anima. Le tonalità dei colori, così come quelle della musica, sono di natura molto più fine, suscitano nell'anima vibrazioni molto più fini, non esprimibili a parole. Probabilmente ogni tono troverà col tempo un'espressione anche sotto forma di parole materiali, ma resterà sempre un residuo che non potrà mai essere esaurito completamente dalla parola, e che non sarà un'aggiunta superflua del tono bensì proprio il suo elemento essenziale. Perciò le parole sono e rimangono solo segni, contrassegni piuttosto esteriori dei colori. In questa impossibilità di sostituire l'essenza del colore con la parola e anche con altri mezzi, risiede la possibilità dell'arte monumentale. Continua...

IL PROGRAMMA DI CHICAGO SULL’EDUCAZIONE
IL PROGRAMMA DI CHICAGO SULL’EDUCAZIONE All’inizio di giugno 1990, ottanta educatori si riunirono insieme per la prima volta in un centro residenziale vicino a Chicago,nell’Illinois. Questo gruppo eterogeneo di educatori internazionali illustrò proposte di apprendimento diverse e innovative. Essi esaminarono migliaia di scuole e programmi educativi di tutto il mondo. Tra le proposte educative esaminate alla conferenza di Chicago c’erano i metodi Montessori e Waldorf, scuole alternative pubbliche e private, programmi sperimentali di qualità, programmi innovativi per il liceo e l’università, l’educazione globale e ambientale,e programmi basati sulla ricerca delle potenzialità mentali. I partecipanti alla conferenza includevano insegnanti e amministratori,studiosi dell’educazione e di campi affini,consulenti e autori. Da questa conferenza scaturì il Programma di Chicago sull’educazione che segue. Continua...
LA VITA SENZA CONDIZIONI
LA VITA SENZA CONDIZIONI di D. Chopra
"Ero sicuro fin dall'inizio che sarei guarito. Non so spiegarvi perche'. Era come un segreto che dividevo con Dio. Io l'ho chiamato un dono perche' non vi sono parole per descriverlo. Mi è stata donata una possibilità di rifarmi. Non sapevo come, sapevo solo che sarebbe successo, che niente avrebbe potuto impedirlo". Molti hanno ormai letto i racconti di coloro che hanno sperimentato per un attimo la morte, fatto che accade a migliaia di persone ogni anno. I dettagli variano da storia a storia, ma un tema comune a tutti è la comparsa improvvisa di una totale sensazione di sicurezza. Persone che tornano in vita dopo che il cuore aveva smesso di battere riferiscono spesso che, mentre "andavano verso la luce", o volteggiavano sopra i loro corpi guardandosi dall'alto, si sentivano completamenti protetti. Spesso questa sensazione permane anche quando riprendono a malincuore il possesso dei loro corpi. A questo punto trovano difficile preoccuparsi delle cose di cui uno dovrebbe preoccuparsi, specialmente di morire. Forse è proprio così che ci dovremmo sentire, anche senza l'esperienza di quasi-morte. L'esistenza può anche non essere una scelta, ma il modo in cui ci mettiamo in relazione con essa lo è certamente. Continua...
COSA E' L'ENNEAGRAMMA
COSA E' L'ENNEAGRAMMA L’enneagramma, antico mezzo di conoscenza di sè e di evoluzione spirituale, pare sia nato in Persia più di duemila anni fa, dove era usato come percorso iniziatico dai maestri Sufi. É uno strumento che aiuta a fare verità su se stessi: da una parte ci rende consapevoli della nostra unicità e dall’altra ci spinge a cogliere le similitudini che ci legano alle altre persone. Permette infatti di rendersi conto che ognuno di noi ha modelli di comportamento, tendenze selettive o filtri che lo condizionano, e che gran parte delle difficoltà umane sono causate dal fatto che siamo ciechi al modo di vedere degli altri. L'enneagramma descrive nove diversi tipi di personalità e il rapporto tra loro. Se siamo in grado di riconoscere il tipo a cui apparteniamo, potremo affrontare meglio i nostri problemi, oltre che conoscere meglio i nostri familiari, amici e colleghi. Ma oltre alla descrizione delle varie caratteristiche umane, l'enneagramma conduce al cambiamento interiore. E’ più di un'indagine psicologica per la conoscenza di sé: ci dà la possibilità di metterci a confronto col nostro io inconscio, invitandoci a prenderne coscienza. Continua..
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
FRANCO BATTIATO ANOTHER LINK
FRANCO BATTIATO ANOTHER LINK Another Link è il nuovo lavoro di Guido G. Guerrera incentrato sulla figura del celebre artista Franco Battiato, non soltanto l’analisi "dal di dentro" di un raro percorso sapienziale tradotto in arte ma specialmente il racconto di un’amicizia ormai antica, delle affinità di una ricerca comune e delle necessarie differenze di approccio. L’autore ha raccolto in questo libro un gran numero di conversazioni estemporanee, articoli, interviste e anche alcuni camei tratti dal primo lavoro Franco Battiato, Un Sufi e la sua Musica. Una lunga conversazione di Guerrera con Battiato su temi di portata generale, disegnata sullo schema concettuale dei ventidue arcani maggiori Continua...
LO SPIRITO DEL SILENZIO
E LO SPAZIO SPIRITUALE

LO SPIRITO DEL SILENZIO<br>E LO SPAZIO SPIRITUALE

di John Lane

I pesci vivono in banchi, le api volano in sciami, ma alcuni animali - i gatti domestici, ad esempio - sono dei solitari. Gli esseri umani mostrano entrambe le tendenze: noi siamo amanti della compagnia ma apprezziamo anche la solitudine. Viviamo in famiglie, in tribù e in città, eppure allo stesso tempo godiamo del piacere di essere soli. Lavoriamo in giardino, leggiamo e preghiamo per conto nostro. Anche se passiamo la maggior parte del tempo con altre persone ci sono dei periodi in cui preferiamo stare in compagnia semplicemente di noi stessi e ritirarci dal trambusto del mondo per trovare il nostro 'spazio' privato. Qui il silenzio ha un effetto curativo. Qui la solitudine mi aiuta a mettere a fuoco il senso fondamentale del mio essere. Nel silenzio e nella solitudine troviamo spazio e tempo di godere in tranquillità la meraviglia senza tempo della coscienza: il miracolo di un argine ricoperto di aglio selvatico, ad esempio, o del volo di un picchio. Come nota Ronald Blythe, il rumore fa sì che udiamo ben poco; il silenzio ci fa captare suoni meravigliosi.
Un tempo il silenzio era tenuto in grande considerazione. La ricerca della solitudine risale a tempi antichi ed ha le sue radici nelle filosofie cinesi, indiane ed europee. A partire da Lao-Tse, Buddha, i Padri del Deserto e i primi eremiti Celti, passando per Rousseau, Henry David Thoreau e Thomas Merton fino al tempo presente, certi individui hanno rifiutato il materialismo delle società in cui vivevano preferendo la semplicità e la ricerca della saggezza spirituale. Viaggiavano per trovare la solitudine. Ascoltavano il silenzio e in esso udivano le pulsazioni creative del loro cuore. Visitati dal silenzio imparavano che cosa giace nella profondità del proprio essere. In verità, chi ha il coraggio di stare da solo arriva a sperimentare tutto ciò che normalmente è ostacolato dall'esperienza, dalla brama o dal pregiudizio. La verità di ciò può soltanto trovarsi nella pratica stessa, e neanche allora può essere espressa a parole.  Continua...
RIFLESSIONI INTERIORI DI UN VIANDANTE
(sul senso della vita)

<b>RIFLESSIONI  INTERIORI DI UN VIANDANTE <br>(sul senso della vita) </b>
“Quando tu cesserai di voler riempire la tua coppa di felicità ed inizierai a riempire quella degli altri, scoprirai, con meraviglia, che la tua sarà sempre piena.”
Così amava dire il Maestro Paramansa Yogananda.
In effetti, durante il lungo pellegrinaggio delle esistenze, l’essere umano è spinto costantemente verso la ricerca di quella felicità interiore tanto ambita, alcune volte cercando di condividerla con gli altri Viandanti sul Sentiero.
Ciò che lo spinge verso questa meta è un impulso interiore legato al ricordo ed alla nostalgia di quella gioia che intuitivamente affiora, di tanto in tanto, nel corso dell’esistenza.
E la vita risponde a questa richiesta dell’uomo.
E lo fa attraverso le Sincronicità.
Per fare in modo che un evento si verifichi, innumerevoli situazioni si combinano nella ragnatela della vita umana.
Basterebbe risalire a “monte” di ogni situazione cosiddetta “casuale”, per scoprire come
Continua...
LA SOLITUDINE E' IL PREZZO DELLA GRANDEZZA
LA SOLITUDINE E' IL PREZZO DELLA GRANDEZZA Paramahansa Yogananda

La solitudine è il prezzo della grandezza.
Siate soli dentro di voi. Non conducete la vita senza scopo seguita da tante persone.
Meditate di più, leggete di più buoni libri.
Ci sono tante cose importanti da sapere, eppure l'uomo spende stoltamente il suo tempo.
La felicità non verrà mai se non vi concentrerete sulla saggezza dei grandi uomini e non agirete in accordo con essa. I loro pensieri sono qui per aiutarvi, nelle Scritture e in altri libri utili.
Perciò non sprecate il vostro tempo nella costante ricerca di nuove emozioni. Una volta ogni tanto va bene andare al cinema e avere un po' di vita sociale, ma in massima parte rimanete soli e vivete dentro voi stessi.
La felicità dipende dalla meditazione, dalla conoscenza delle grandi menti attraverso la lettura dei loro pensieri nei libri, e dall'essere circondati da persone nobili e gentili.
Godete la solitudine, ma quando volete unirvi ad altre persone, fatelo con tutto il vostro amore e la vostra amicizia, in modo che quelle persone non possano dimenticarvi, ma ricordino sempre di avere incontrato qualcuno che le ha ispirate e ha rivolto la loro mente a Dio.
DIVENTARE QUALCUNO O ESSERE SE STESSI?
<b>DIVENTARE QUALCUNO O ESSERE SE STESSI? </b>

Enrico Cheli

Raggiungere una valida realizzazione personale è senza dubbio la meta fondamentale per ogni individuo, ma cosa vuol dire in concreto realizzare se stessi? Per molti questa espressione è sinonimo di “affermarsi socialmente”, di acquisire potere, prestigio, denaro, e infatti gran parte delle persone aspirano a diventare “qualcuno” nella vita, oppure, se non si reputano all’altezza, fanno la scelta opposta, rassegnandosi a rimanere dei “nessuno”.
Entrambe queste scelte — accontentarsi di essere nessuno o tentare di essere qualcuno — sono soltanto illusioni, che generano confusione e sofferenza: ogni individuo è fatto per essere se stesso e tutto ciò che non è “se stesso” (essere “qualcuno” o essere “nessuno”) non può realmente gratificarlo, realizzarlo, ma al massimo dargli l’illusione momentanea di esserlo. Molta della insoddisfazione esistenziale che caratterizza la nostra epoca dipende proprio da questa illusione, dallo sprecare il proprio tempo ed energie per realizzare ciò che non siamo o per trattenerci dal rischio di metterci davvero in gioco. Leggiamo
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LE COSE CHE CI RUBANO TEMPO
<b>LE COSE CHE CI RUBANO TEMPO </B>

di Wolfgang Sachs*

Un apologo di Heinrich Boll racconta di un turista che arringa un pescatore riguardo i vantaggi di un maggiore impegno nel lavoro. Uscendo due tre volte al giorno in mare, sostiene, potrebbe catturare più pesce, e innescare una dinamica di crescita inarrestabile: una barca a motore, poi due, una flotta di lance, uno stabilimento per la surgelazione, l'affumicamento e magari un elicottero per rintracciare i banchi di pesce.
"E allora?" chiede il pescatore. "E allora", conclude il turista trionfante,"potrebbe sedere tranquillamente sulla spiaggia, sonnecchiando al sole e contemplando il bellissimo oceano!". Il pescatore lo guarda:"E'proprio quello che stavo facendo prima che arrivasse lei!".
L'aneddoto è sconcertante per la sua struttura circolare: il ricco si adopera per arrivare là dove il povero ha cominciato. Ed è interessante per riflettere sui veri obiettivi dello sviluppo umano. Se, infatti, la storia dello sviluppo consiste nell'acquisire progressivamente
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MUSICA E SILENZIO
<b>MUSICA E SILENZIO</b> Sting

La musica è probabilmente
il più antico rito religioso.
I primi sacerdoti erano probabilmente musicisti,
le prime preghiere probabilmente canti.
Come membro del trio pop di fama mondiale The Police, Sting si è affermato come uno dei più raffinati musicisti del mondo. Infatti la sua carriera di solista è stata ugualmente piena di successo. Sting fu insignito di una laurea honoris causa in musica da parte della famosa Berklee School of Music e tenne un discorso ai laureati per condividere con loro le sue radici musicali:
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CI SONO DUE MODI PER AFFRONTARE LE DIFFICOLTA'
<B>CI SONO DUE MODI PER AFFRONTARE LE DIFFICOLTA'</b>

Amma

"Tante tragedie scorrono nella mente di Amma quando rivede l'anno che è passato: le innumerevoli vite e i beni che sono stati distrutti dallo tsunami, i recenti uragani che hanno colpito gli Stati Uniti, l'alluvione di Mumbai, gli attacchi terroristici che hanno avuto luogo in diverse parti del mondo. Quando Amma pensa a tutti questi eventi, sente che l'intero mondo è caduto nei tentacoli della piovra della paura.
"Ci sono due modi per rispondere a tali difficili circostanze, nel momento in cui si presentano nella vita. Possiamo scappare in preda alla paura,
Continua....

LA CRISI DELLA TRANSIZIONE DA INDACO A CRISTALLO
LA CRISI DELLA TRANSIZIONE DA INDACO A CRISTALLO

di Celia Fenn

Ho scritto questo articolo sotto ispirazione celeste per aiutare le molte persone che vivono l'esperienza di un rapido spostamento nella consapevolezza multidimensionale, o, lo spostamento dallo stato di coscienza Indaco a quello di Cristallo.
Ci sono  persone che fanno la transizione in maniera relativamente dolce, ma molti vivono una crisi quando questa avviene. Di solito, queste sono le persone che hanno scelto di aprirsi alle dimensioni superiori.
Questa scelta non viene fatta logicamente dalla mente razionale ma si tratta piuttosto di una scelta dell'anima, fatta in risposta alle energie di transizione della Terra stessa, ora disponibili. Perciò, a volte, una persona viene gettata dentro a cambiamenti psicologici, emozionali e fisici, per i quali non riesce a trovare alcuna spiegazione logica. Questo può causare una crisi.
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FIAMME GEMELLE e ANIME GEMELLE
<b>FIAMME GEMELLE e ANIME GEMELLE</b> Un mistero dell'animo svelato dalla Cabala é il mistero legato a noi stessi e alla nostra anima gemella. Lo Zohar afferma che la nostra anima ha una gemella creata insieme a noi. Dio unirà queste anime se vivranno nella purezza e nella rettitudine.
"Tutte le anime del mondo, frutto della creazione dell'Onnipotente, sono misticamente una, ma quando scendono in questo mondo vengono separate in maschio e femmina, sebbene siano ancora congiunte. Al momento della creazione, emergono insieme come maschio e femmina. ma quando scendono in questo mondo si separano, una da una parte e una dall'altra e alla fine...
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Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

IL LINGUAGGIO DELL'ANIMA
IL LINGUAGGIO DELL'ANIMA

di John Lane

Su una delle pareti dipinte della caverna di Lascaux, attorniata da quegli animali colorati, vividi e splendidamente sagomati, c'è una figura quasi infantile di un uomo, un cacciatore che avendo scagliato la sua lancia contro le budella di un bisonte, è ora disarmato e vulnerabile, fragile, attaccabile ed incompleto. Un moderno poeta americano W. Berry ha commentato che il messaggio sembra essenzialmente quello della voce del turbinio nel Libro della Creazione: la creazione è al tempo stesso, benefica e misteriosa e l'umanità è solo una parte di essa,non il suo eguale e molto meno che il suo padrone.
15.000 o 20.000 anni dopo che queste caverne furono dipinte, un altro poeta, Goethe, visitando la cappella Sistina, osservò che nessuno che non abbia visto gli affreschi di Michelangelo, può avere una chiara idea di quello che un essere umano può raggiungere. 
Se avesse visto Lascaux, forse il più affascinante reperto della collezione del nostro passato, ho pochi dubbi che egli avrebbe espresso la sua ammirazione in termini non dissimili. Da lì, sino alla cosiddetta alba della coscienza umana, si era già capaci di una tale sofisticatezza estetica che, io penso, sia tra le più raffinate della nostra intera storia.
Forse l'arte, pensava Whistler, l'arte che inizia dall'infinito non può progredire. Quali sono queste necessità ed emozioni artistiche di cui fecero esperienza i nostri antenati cacciatori e quali noi, ancora, riconosciamo quando le percepiamo? Qual è la bellezza e la sua antitesi, la bruttezza? Quale è la dimensione estetica, la visione interiore e cosa succede quando essa c'è, come è, nella nostra propria era, condotta o eseguita?Noi non conosciamo come gli artigiani senza nome -carpentieri, carrettieri, vasai e stuccatori, fossero capaci una volta di produrre bellezza, né come, prima che il mondo venisse privato di quasi ogni santità, ogni cosa la gente facesse per il proprio uso, ciotole, vestiti o case, fosse dotato di una armonia così candida e così squisitamente elaborata che solo i nostri migliori artisti possono emulare oggi quei livelli.
Ancora sembra che, con tutte le sue mancanze, la cultura del passato, la cultura delle società tradizionali e preindustriali fosse armoniosa, qualcosa non solo intero a sé ma di una integrità o equilibrio che includeva insieme ciò che era conosciuto e ciò che non lo era.
Una cultura sana ha un carattere integro, un ordine comune di memoria, saggezza, valori e reverenza. E ci permette, o ci incoraggia, ad incarnare aspetti della vita che altrimenti non potremmo conoscere. Essa rivela le necessità ed i limiti umani. Chiarisce i nostri legami con la Terra e con ogni altro essere.Continua...
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