Le cose sono unite da legami invisibili, non si può cogliere un fiore senza turbare una stella - Albert Einstein

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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Buddhismo


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AFFRETTATI PIANO
AFFRETTATI PIANO

di Gregoriana Labarile

Il cammino interiore e la meditazione di consapevolezza una strada per la felicità. Definito dagli stessi Autori un insieme di riflessioni sul cammino interiore e sulla pratica della meditazione, il nuovo libro di Corrado Pensa e Neva Papachristou si offre con cristallina semplicità al lettore toccando con gentile delicatezza tutti i temi che risuonano nel cuore di chi si pone l’urgente, vitale, a volte drammatica e non priva di paure e inquietudini, domanda: posso essere felice?
Affrettati piano. Il cammino interiore e la meditazione di consapevolezza: una strada per la felicità edito da Astrolabio Ubaldini, traccia il sentiero di questo cammino interiore lungo il quale affrettarsi, come suggerisce il titolo, con entusiasmo e sollecitudine, ma anche con una lentezza attenta e premurosa, con una paziente gradualità che non evoca la fretta di arrivare all’ipotetica meta, ma si riferisce piuttosto alle qualità di attenzione, cura e impegno. Qualità che sono volte a orientare la nostra mente come un girasole, nelle parole di Neva Papachristou, verso il sole che le farà da nutrimento, ovvero il Dharma e la sua pratica che “con i suoi raggi luminosi, è fonte di vita per i nostri cuori”. Dunque rivolgere la mente verso il sole anziché farla vagare dolorosamente.
Con la meditazione, grazie alla coltivazione della pacificazione e della consapevolezza, abbiamo l’opportunità di vedere quanto spesso lasciamo vagare la mente in maniera casuale, distratta, senza cura, a “briglie sciolte”. E, sempre grazie alla pratica, capiamo come questo procedere, o, per meglio dire, questo lasciarsi trascinare dalla confusione e dall’incuria, è un modo tutt’altro che salutare di condurre le nostre vite. *(Le parti in corsivo sono citazioni tratte dal libro)
Dunque il libro descrive le principali caratteristiche o, per meglio dire, le qualità, le sfumature di luce, gli odori e i sapori che s’incontrano percorrendo il sentiero del Dharma, in un dialogo continuo tra le suggestioni, i suggerimenti, gli insegnamenti, le storie più belle attinte dai grandi cammini spirituali (buddhista ma anche cristiano) e la semplicità spesso poetica dell’insegnamento, di cui i due maestri e autori del libro sono le appassionate voci, calato nella quotidianità in cui ciascuno può riconoscere le mille sfaccettature della sua stessa vita: da un sms particolarmente aspro che ci ha feriti alle sfide e ai misteri più grandi dell’esistenza, come l’ineluttabilità del dolore e il misterioso destino della morte.
Il nostro desiderio più profondo è il desiderio di bene e di pace e, se cominciamo a onorare questo desiderio, saremo sicuramente più contenti. Continua...
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
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QUEL CHE SI TROVA DIPENDE DA QUEL CHE SI CERCA
QUEL CHE SI TROVA DIPENDE DA QUEL CHE SI CERCA di Italo Choni Dorje

Quel che si trova dipende soprattutto da ciò che si stava cercando! Nel campo della ricerca scientifica, dai tempi della “rivoluzione quantistica” dello scorso secolo, è un fatto pienamente assodato che qualsiasi ricerca è non solo influenzata, ma addirittura pilotata dall’atteggiamento mentale di colui che ricerca. Infatti è lo sperimentatore che organizza lo spazio in cui avviene l’esperimento, che ne decide le regole e le procedure, e che organizza le proprie percezioni a partire da un certo punto di vista e da certe aspettative. Lo stesso principio vale per tutte le esperienze umane, senza eccezioni: dal guardare (e poi giudicare) un film al cinema, al frequentare (e poi giudicare) una persona o un gruppo di amici, al provare (e poi giudicare) un certo sentiero spirituale. In tutte le cose, quel che si trova dipende soprattutto da ciò che si stava cercando! Per questa ragione, un “ricercatore spirituale” dovrebbe esaminare attentamente non solo la validità degli insegnamenti che incontra, ma anche le proprie motivazioni, speranze, paure, aspettative e atteggiamenti di fondo. Nella pratica buddhista parliamo di tre atteggiamenti supremi, che sono i tre modi migliori di accostarsi agli insegnamenti sulla natura della mente e a qualsiasi attività di natura spirituale, come leggere, ascoltare, riflettere, meditare, insegnare e così via. Continua...
CONOSCERE LA MENTE
CONOSCERE LA MENTE
 Tutta la felicità passata, presente e futura deriva dal conoscere la propria mente. conoscere il Buddhismo significa conoscere la propria mente.Noi e tutti gli altri esseri viventi, senza eccezioni, desideriamo la felicità e cerchiamo di evitare la sofferenza; questo è lo scopo principale di tutto quello che facciamo, diciamo e pensiamo. Essendo venuti al mondo, desideriamo continuare a vivere e aspiriamo a un certo grado di felicità, libertà, amore e benessere. Eppure, per quanto fortunati possiamo essere, alla fine ci sarà sempre qualcosa che continua a sfuggirci; quella voce interiore, che conosciamo da sempre, continuerà a dirci: “C’è ancora qualcosa che mi manca; non sono ancora veramente felice”. La felicità è un’esperienza, uno stato della mente; potremo mai riuscire a raggiungerla, se ci disinteressiamo proprio della mente, di ciò che fa l’esperienza? Eppure la maggioranza degli esseri fa esattamente questo: cercare all’esterno qualcosa che in realtà si trova all’interno; rincorrere un’infinità di oggetti dimenticandosi completamente del soggetto. Continua...
LA VOCE INTERIORE
LA VOCE INTERIORE
L’insegnamento del Buddha è molto articolato e si rivolge alle esigenze e alle inclinazioni di tutti gli esseri. Il Buddha si è adoperato in vari modi per toccare il cuore degli esseri senzienti affinché questi trovassero al proprio interno una via di uscita dalla propria condizione di sofferenza. È all’interno dei nostri cuori che dobbiamo rivolgere lo sguardo e scoprire il nostro disagio, più o meno latente. Nel corso della pratica meditativa abbiamo modo di focalizzare meglio l’attenzione su noi stessi pacificando per quanto possibile la mente, cercando un nuovo orientamento che possa donare alla vita pratica maggiore chiarezza e discernimento. Essenzialmente, dobbiamo riconoscere ciò che possiamo cambiare e ciò che non possiamo cambiare al nostro interno. Il retto discernimento ci permette di acquisire maggiore saggezza. Osservandoci noteremo il sorgere di diversi pensieri e ricordi, che sono rappresentazioni del passato più o meno accurate, ma non sempre e non necessariamente sono rappresentazioni reali di quanto è accaduto: spesso si tratta di nostre interpretazioni. Continua...
CHE COSA E' IL BUDDHISMO
CHE COSA E' IL BUDDHISMO

Riccardo Venturini

1. Esplicita o implicita, una domanda è certamente presente alla mente di molti: "Cosa è il Buddhismo?" Un primo modo di rispondere a questa domanda potrebbe essere: il buddhismo (analogamente a quanto può dirsi di molte dottrine religiose o filosofiche, cristianesimo compreso), è rappresentato
1) dalle interpretazioni che, nel corso della storia, ha avuto l’insegnamento di Buddha Shakyamuni;
2) dalle forme di vita religiosa che a queste si riferiscono. Perché in effetti — considerando una storia di ben 2500 anni — dobbiamo riconoscere di essere in presenza di una incredibile molteplicità di insegnamenti, di espressioni devozionali, di elaborazioni filosofiche, di fenomeni di inculturazione in paesi e tempi diversi, che caratterizzano questa tradizione sapienziale, costituendone l’indiscutibile fascino e la profonda ricchezza e, a un tempo, anche il motivo della complessità e dell’arduità del suo studio.
Proprio quest’ampia capacità di diffusione ha fatto del buddhismo una delle grandi religioni viventi dell’umanità, presente oggi anche nel mondo occidentale e nel nostro Paese, al centro di un interesse che sarebbe superficiale considerare a livello di una moda, sostenuta dall’attrazione per un messaggio esotico, capace di soddisfare solo un desiderio di
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ORIENTAMENTI DEL BUDDHISMO OCCIDENTALE
ORIENTAMENTI DEL BUDDHISMO OCCIDENTALE

Lama Surya Das (Jeffrey Miller)

Da un certo numero di anni ormai, sto osservando l’orientamento religioso ed il trapianto del Buddhismo asiatico nel fertile campo del mondo occidentale. Dal mio particolare punto di vista, ho potuto osservare quelli che chiamerei gli Orientamenti del Buddhismo Occidentale.
Parlare dell’emergente Buddhismo Occidentale, è come descrivere una trama composta da molti fili colorati intrecciati in un più vasto insieme. Ci sono gruppi che sembrano enfatizzare maggiormente il Buddhismo monastico, altri il Buddhismo laico, sia esso rituale o semplicemente spartano. Altri prediligono il Buddhismo etnico, altri la meditazione silenziosa, altri i mantra o le recitazioni, altri il Buddhismo mistico, intellettuale, o infine anti-intellettuale. Alcune persone sono attratte dai ritiri, altri dall’eremitaggio, altri dal Buddhismo impegnato.
Il Maestro vietnamita Thich Nhat Hanh ha detto: “Le forme del Buddhismo devono cambiare, per far sì che l’essenza del Buddhismo resti immutata”. Questa essenza consiste di principi vivi e vitali che non possono essere definiti con formule rigide.
Nel suo libro “Il risveglio dell’Occidente” Stephen Batchelor scrive: “Il Buddhismo non può essere definito in alcuno dei
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IL CONCETTO DI DAKINI
IL CONCETTO DI DAKINI Dakini è una traduzione della parola tibetana "khandro", che letteralmente significa "colei che va in cielo", o "colei che si muove nel cielo".
La dakini è probabilmente la più importante manifestazione del principio femminile nel buddhismo tibetano, ed è un termine che ricorre piuttosto
spesso. E' importante, quindi, cercare di capire il suo significato e le sue molteplici manifestazioni.
In generale, la dakini rappresenta il flusso sempre mutevole di energia su cui chi pratica la meditazione deve lavorare per arrivare alla
realizzazione. Può assumere sembianze umane, apparire come una Dea -pacifica o aggressiva - o essere percepita semplicemente come l'eterna manifestazione dell'energia nel mondo fenomenico.
Per entrare in contatto con questo principio dinamico dell'energia femminile, il tantrika (colui che pratica il Tantra) deve adoperare delle
tecniche specifiche. Queste tecniche operano su tre diversi livelli. A un primo livello,
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LE PAROLE DEI DALAI LAMA
LE PAROLE DEI DALAI LAMA Gilles Von Grasfdorff

NGAWANG LOBSANG GYATSO - QUINTO DALAI LAMA

Da tempi immemorabili, io e tutti gli altri, abbiamo vissuto innumerevoli
rinascite, E ogni essere senziente ci e' stato genitore a piu' riprese, E ha
dimostrato grande bonta' verso di noi. Possa io guardare con amore, rispetto
e compassione tutti gli esseri viventi, E sbarazzarmi delle abitudini
egoiste alla radice. Preoccuparmi soltanto della felicita' degli altri, ecco
la natura del cammino del Bodhisattva. Possa io avere il coraggio di mettere
in pratica l'abbandono di ogni comodita' personale, a beneficio della
felicita' e del benessere del mondo.

GENDUN DRUB - PRIMO DALAI LAMA -  ATTACCAMENTO

Non entrare in vani alterchi. Non compiacerti di parole. Se possibile,
pratica come ti e' stato insegnato. E se lo farai, anche gli dei saranno
appagati. Accettare i desideri dell'amica che mi e' cara Distruggerebbe la
mia sola possibilita' di accogliere il Dharma, Ma,
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MAGHI E VIAGGIATORI (Travellers and Magicians),
<b> MAGHI E VIAGGIATORI </b> <i>(Travellers and Magicians),</i> Opera seconda del regista bhutanese Khyentse Norbu, presentata in concorso alla 60° Mostra di Venezia nella sezione Controcorrente.
Il film è distribuito nei cinema dalla BIM Distribuzione a partire dal 23 aprile 04.
Poiché gli autori e le tematiche del film trascendono la portata di un ordinario prodotto cinematografico, riteniamo infatti che i principali destinatari dell’opera siano da rintracciare fra coloro che hanno interesse allo studio e alla divulgazione del pensiero buddhista.
Nondimeno, il film offre spunti di riflessione e di sensibilizzazione anche per quanti non si siano ancora avvicinati attivamente al buddhismo.

Il regista Khyentse Norbu, noto anche come
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GLOSSARIO
<b>GLOSSARIO</b> AHIMSA (pali), Il non far del male, il non distruggere, l’essere rispettosi verso ogni forma di vita.

ANAGARIKA, La scelta di abbracciare la vita monastica, senza entrare a far parte del Sangha.

AVIDYA (sanscrito), Ignoranza, non Sapienza; il primo dei Dodici Nidana e l’ultimo dei Dieci Legami.

BHAGAVAT (sanscrito), Beato, santo Signore.

BHAKTI (sanscrito), Una delle tre forme dello yoga. La via dell’amore e della devozione ad un ideale.

BHAVA (sanscrito, pali), termine che indica
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17 APRILE 2019 MILANO - CELEBRAZIONE EQUINOZIO DI PRIMAVERA E MEDITAZIONE DELLA PASQUA
13 - 14 APRILE CANTAGALLO (PO) - TEMPIO INTERIORE - SEMINARIO DI DANZA SUFI
13 - 14 APRILE 2019 FIRENZE - WORKSHOP LA SAGGEZZA DEL CUORE - PER INSEGNANTI E GENITORI
02 APRILE 2019 MILANO - IL POTERE DELL INTUIZIONE
14 APRILE 2019 MILANO - IMPARIAMO AD INTERPRETARE SEGNI E COINCIDENZE - CON GIAN MARCO BRAGADIN
05 APRILE 2019 PERUGIA - MEDITAZIONE E ARTE
25 - 28 APRILE 2019 GROSSETO - SEMINARIO DI ASCOLTO DI SE CON IL RESPIRO
27 APRILE 2019 FIRENZE - HO OPONOPONO IL SEGRETO HAWAIANO
27 - 28 APRILE 2019 MONTELUPO FIORENTINO - CORSO DI COSTELLAZIONI FAMILIARI E SISTEMICHE
25 - 26 - 27 - 28 APRILE 2019 BELLARIA IGEA MARINA (RN) - OSHOFESTIVAL 2019
06 APRILE 2019 ROMA - TRA LUCE E OMBRA - SEMINARIO ESPERIENZIALE
12 APRILE 2019 SAN PIETRO IN CERRO (PC) - LIBERA LE EMOZIONI
03 APRILE 2019 PRATO - L'UNIONE - I 12 PASSI DELL AMORE
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