Questo libro raccoglie una serie di sogni interpretati dal l'Autore nel corso di una non breve professione, con l'arte e la "finezza" ispirategli da uno "spirito zen". Il libro è, contemporaneamente, autobiografico, e narra, tra le righe, della vicenda umana dell'Autore che, psichiatra "nauseato" della psichiatria organicista e materiale, nonché dei vari Buddha che intendono imporre i loro precetti e rinchiudersi nelle "chiese", si è aperto al mondo, all'esistenza, trovando nell'ispirazione divina (lo "spirito zen") chi gli suggerisca il metodo più idoneo per l'interpretazione onirica.
Agganci filosofici, esoterici e religiosi arricchiscono un testo che si offre non solo agli analisti junghiani, ma anche a tutte le persone di cultura e di fede, che valutino l'animo umano, non un oggetto amorfo di speculazione scientifica, ma una fonte, inesauribile, di spiritualità e sapere.