Queste cinque Upanisad sono commentate da Raphael che, aderente al testo, ne dilucida i vari punti inquadrandoli ed estendendoli nel contesto dell'insegnamento tradizionale in modo da fornire al lettore la chiave per comprendere il loro linguaggio simbolico, figurato e analogico.

I tre stati dell'Essere, descritti dall'Upanisad, vengono messi in relazione con i cakra e la progressione realizzativa alchemica; e per dare una "visione" dell'Unità dell'Insegnamento tradizionale l'Autore ha inserito degli schemi riguardanti i piani esistenziali e la costituzione dell'ente secondo il Vedanta, il Taoismo, la Qabbalah, il Buddhismo e la Filosofia di Plotino.

L'opera è divisa in tre capitoli che costituiscono diverse possibilità di approccio alla Realtà trascendente. Nel Paramarthasara (La Realtà suprema) Abhinavagupta affronta i temi dell'Essere e del non-essere e dispiega la metafisica monista Trika in una sintesi che serve da guida a chi cerca la liberazione dalla schiavitù dell'ignoranza-avidya

Nella "Prefazione" al libro Raphael indica quattro punti essenziali per comprendere il testo nella sua giusta dimensione. Egli, ponendosi dalla prospettiva del Vedanta Advaita, concilia quelle apparenti contraddizioni che potrebbero sconcertare il ricercatore. Alla fine di ogni capitolo Raphael, oltre a proporre una sintesi del capitolo stesso, mette in evidenza alcuni punti sviluppandoli sotto l'aspetto psicologico, filosofico, iniziatico e metafisico.

Un opera monumentale basata sull'esperienza religiosa di dogen e sulla sua impareggiabile interpretazione dell'insegnamento del Buddha. I discepli consideravano questo testo un tesoro della corretta osservanza della vera Dottrina. Un testo che occupa ancora oggi un posto centrale nel pensiero buddista contemporaneo.

il Gangâ-mâhâtmya (La celebrazione del Gange) magnifica la potenza salvifica del fiume sacro per eccellenza dell'India con abbondanza di dettagli e con la narrazione dei miti relativi alle sue origini. La prefazione di Mario Piantelli contiene anche testo e traduzione di un inno in otto strofe alla Dea Gangâ attribuito a Shankara.

Una genuina indagine sulle religioni comparate. Il lettore attento trarrà grande beneficio da questa lucida trattazione di un tema tanto importante.

Per millenni queste piccole perle di saggezza sono state la luce per milioni di uomini e, ai migliori, hanno dato la spinta per giungere ad altezze sublimi.

Una chiave di massima importanza per comprendere le origini del Cristianesimo. Gli scritti segreti del Nuovo testamento, gli Apocrifi, appartengono alla nostra tradizione più di quanto possiamo immaginare: a cominciare dal bue e dall'asinello che scaldavano Gesù bambino nella greppia o i tre magi che conosciamo per nome, senza che questi siano mai citati nei testi canonici.

Gli Apocrifi, gli scritti nascosti del Primo testamento, hanno un grande valore letterario e spirituale. tramandati dai tempi più antichi, spesso sono stati letti e meditati nelle assemblee. Prima della fissazione del canone giudaico o di quello cristiano, alcuni hanno avuto dignità di Testi Rivelati. Poi sono stati dimenticati e ricoperti della polvere dei secoli.

Vangeli della natività e dell'infanzia. Vita pubblica di Gesù. Passione e resurrezione di Gesù. La più completa raccolta di apocrifi del Nuovo testamento curata da Luigi Moraldi, il più noto studioso italiano dell'argomento.

La stringente logica non dualista, “non esiste altro che il Sé”, conduce alla comprensione della illusorietà di tutte le coppie di opposti e alla realizzazione del Sé. Realizzare il Sé, sottolinea Astavakra, non significa diventare ma essere il Sé, che è stato, è, e sarà sempre la nostra natura essenziale.