L'opera è divisa in tre capitoli che costituiscono diverse possibilità di approccio alla Realtà trascendente. Nel Paramarthasara (La Realtà suprema) Abhinavagupta affronta i temi dell'Essere e del non-essere e dispiega la metafisica monista Trika in una sintesi che serve da guida a chi cerca la liberazione dalla schiavitù dell'ignoranza-avidya

Il nucleo del libro, che comprende più di 3.500 termini, è costituito da parole che dilucidano i concetti base del Vedanta e dello stesso Induismo. Alcune di queste parole, per la loro incisività, sono entrate a far parte del linguaggio filosofico e spirituale corrente.

Un libro stimolante per coloro che sono interessati a una maggiore comprensione del Vedanta Advaita che, per usare le stesse parole di Martin-Dubost, «non è un darsana (punto di vista) che viene a rivaleggiare con le altre scuole ma le illumina dall'interno, e mostra a tutti che una Verità unica polarizza tutto l'insieme».

Raphael ha tradotto e commentato l'opera rimanendo aderente alla Tradizione dei Veda-Upanisad ed è solo collocandola in questo contesto che essa può essere compresa nella sua giusta dimensione spirituale, filosofica ed etica.

Nella "Prefazione" al libro Raphael indica quattro punti essenziali per comprendere il testo nella sua giusta dimensione. Egli, ponendosi dalla prospettiva del Vedanta Advaita, concilia quelle apparenti contraddizioni che potrebbero sconcertare il ricercatore. Alla fine di ogni capitolo Raphael, oltre a proporre una sintesi del capitolo stesso, mette in evidenza alcuni punti sviluppandoli sotto l'aspetto psicologico, filosofico, iniziatico e metafisico.

Sul finire della diciottesima dinastia Akhenaton promosse una riforma religiosa che sconvolse il pantheon tradizionale degli dèi.Il culto del Sole venne riproposto con nuove suggestioni spirituali. Alla formulazione teriantropica della divinità solare seguì un araffigurazione dell'Aton come un disco solare i cui raggi terminanti in tante piccole mani con i simboli della croce egizia si protendenvano a infondere"il soffio della vita". La dottrina dell'Aton è espressa nel "Grande Inno" composto dallo stesso re che è considerato uno dei capolavori della letteratura egizia.

In quest'opera, nata da personali esperienze, l'autrice ha tracciato un modello del Sé e della psiche, unificando le conoscenze scientifiche e quelle del Vedanta, e ha proposto un percorso conoscitivo ai fini della comprensione della natura umana nella sua totalità.

Poiché l'io-centro, intorno a cui roteano le energie istintuali-somatiche, emozionali e mentali, può trovarsi coinvolto e costretto dal loro prorompere ed esplicarsi, la mèta immediata dell'individuo non può essere che quella di portare coordinazione, integrazione e armonizzazione nella sua spazialità psichica.

Il volume comprende un'Antologia plotiniana e una Bibliografia per argomenti, valido strumento per approfondire le conoscenze relative a Plotino e al suo pensiero.

La modalità di Raphael è quella del dialogo creativo ed egli coinvolge l'interlocutore nella ricerca della Verità ultima. Completa il libro una serie di aforismi di Raphael sulla "Via del Fuoco".

Egli infatti ha non solo steso e codificato i princìpi fondamentali dell'Insegnamento tradizionale misterico, dandogli una mirabile e ineccepibile veste concettuale, ma ha anche proposto dei sentieri operativi che possono condurre alla realizzazione del Bene supremo: il sentiero della Conoscenza e quello dell'Amore.

In questo libro-dialogo Raphael stimola il lettore a ritrovarsi e a trovare in se stesso il sentiero che lo possa condurre "di là dal dubbio".

Il dialogo imperniato sulla Conoscenza metafisica della Non-dualità (Advaita), risveglia gradualmente la coscienza del giovane al riconoscimento che "Tu sei Quello", ovvero compiutezza e pienezza di Essere, unità senza secondo, di là da qualsiasi condizione duale propria dell'io psicologico conflittuale.

Questo libro risponde ai problemi del Dualismo e del Monismo alla luce dell'Ajativada (Dottrina della non-generazione) e dell'Advaitavada (Dottrina della Non-dualità) di Sankara.